lunedì 15 luglio 2013

Genoma, thriller esistenziale: estratti

Ho deciso di pubblicare qualche frase significativa del romanzo. Ecco qui sotto alcune citazioni tratte dalla prima parte di Genoma e accompagnate da fotografie che richiamano la sua ambientazione... spero che vi piacciano!



CITAZIONI DA GENOMA. PRIMA PARTE:

Sollevò lo sguardo. Il cielo era nero, la sua anima fredda. Come la morte. Lasciò scendere le lacrime come un sollievo.

Sapeva cosa significasse rincorrere i propri sogni senza mai riuscire a realizzarli: perciò adottava da anni, nei confronti anche dell’avvenimento più importante o piacevole, un atteggiamento distaccato, come a ridimensionarne l’importanza.
Infine notò il suo sorriso: un tempo leggendario, con le delusioni e i rimpianti si era fatto più opaco, meno sincero, più di circostanza.

Hyde Park era tutto illuminato da un sole benedetto che colpì lo sguardo di David, come a richiamare la sua attenzione sulla solerzia con la quale scioglieva i mucchi di neve ghiacciata sparsi sull'erba qua e là. Anche gli uccelli, sugli alberi ancora spogli, cantavano furiosamente quell'illusione di primavera.



Nel freddo ma luminoso, tardo mattino una folata profumata di vento gli scompigliò i capelli. Ricordo altri venti, altre giornate come questa: sensazioni forti che ho dimenticato ma so di aver provato.

Londra non è un parco divertimenti per turisti idioti. Restituite dignità a questa vecchia meretrice che si affaccia sul Tamigi: demolite la giostra panoramica.

Alcune donne sono solo dei volti, e dei corpi. Altre però sono dei mondi: tutti da scoprire. E qualcuna di loro ha promesse di felicità negli occhi.
Guidando bevve più volte dalla fiaschetta. Avvertì nuovamente il pizzicore alla lingua, la fluidità dei gesti un poco incontrollata, il lieve scarto fra pensiero e azione.

Fu sorpreso da un’imprevista esplosione di primavera dentro di sé. I passi rallentati, i sensi ovattati, il sapore di acquavite ancora sulle labbra, si fermò in una posa innaturale a osservare un gruppo di uccelli involarsi da un albero.

Al fondo del ponte, lo attendeva una terra che pareva esser comparsa dal nulla nella quiete del mezzogiorno; sotto di lui, a dispetto della stagione, il sole invernale aveva esploso nell’acqua mille barbagli, mille riflessi, mille luminescenze.

La dolce calma pomeridiana di un inverno benigno. Il cielo di un azzurro intenso, non sfiorato da una nube. Il chiarore dell’acqua a poca distanza. Il tutto immerso in un sereno silenzio.



Si vide oltrepassare la soglia e venire inghiottito nel buio. La porta sbatté alle sue spalle. Nella penombra vide uno spettacolo terrorizzante. Un volto pallido, con gli occhi grigi sbarrati, la barba incolta, i capelli arruffati, si fece largo fra il buio, e la luce tagliò l’ombra che lo avvolgeva. Una croce nera tracciava una minacciosa unione fra la fronte e il naso.

Poi aprì la finestra del balcone e la condusse fuori. Alzarono gli occhi. Dalle casse dello stereo la musica parve aprirsi un varco nella notte, seguendo vie misteriose nella pungente aria oscura. Una rivelazione. Un'epifania. Così pensò David. Quelle parole che avrebbe voluto pronunciare a fior di labbra, Dio solo sa quante volte!, riuscì a emetterle in suoni articolati e sicuri: e parlò e parlò, e disse tutte, tutte le parole che poté dire, il suo sguardo fisso in quello di lei. Per tutta risposta lei pianse. A David questa commozione parve un fatto assolutamente straordinario.

Otto del mattino. Strade intasate. Auto in marcia a velocità catatonica. La folla lanciata ovunque, come animali liberati dalle gabbie.

"In breve tempo, ne sono convinto, si potrà riprogrammare la biologia sbarazzandosi dei tumori, delle malattie cardiache, di tutte le malattie mortali. La rivoluzione biomolecolare permetterà la riparazione e la ricrescita dei tessuti e degli organi di cui è composto il corpo umano. Le sto parlando di immortalità, professor Huxley!"







4 commenti:

  1. "Infine notò il suo sorriso: un tempo leggendario, con le delusioni e i rimpianti si era fatto più opaco, meno sincero, più di circostanza."

    è un'ottima sintesi sulla nostra generazione, ci hanno creato troppe aspettative di ogni genere, i nostri genitori hanno condotto una vita più sobria con obiettivi più realistici e sorridono ancora sinceramente

    Mirko 'o zingaro ;-)

    RispondiElimina
  2. Grazie mille, Mirko.... gentilissimo! Fra poco pubblicherò una seconda parte di frasi estratte dal mio libro. Ciao!

    RispondiElimina
  3. Bello bello bello! Me lo scarico :)

    RispondiElimina